- Andrea Martinucci
Carezze
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di presentare Carezze, la seconda personale dell’artista Andrea Martinucci (Roma, 1991) negli spazi espositivi della galleria. In mostra una serie di dipinti realizzati negli ultimi due anni, contraddistinti da scenari intricati e rarefatti, che esprimono la gentilezza e la tenacia del fare pittorico attraverso l’indagine e la ricostruzione del gesto della carezza.
La ricerca dell’artista si esplicita attraverso la creazione di assemblaggi, lacerazioni e sovrapposizioni in grado di attivare architetture immaginifiche e narrazioni trasversali. A distanza di tre anni dal suo ultimo intervento, Martinucci torna in galleria con un corpus di opere realizzate attorno alla figura di un oleandro, pianta seducente e tossica al tempo stesso, che l’artista elegge a metafora del contesto in cui si trova a vivere e operare. Attratto dalla natura ambivalente di questo arbusto, Martinucci mette alla prova la sua pratica pittorica attraverso la trasposizione ossessiva e ostinata delle sue foglie. La ripetizione del medesimo elemento genera sulla superficie pittorica una stratificazione visiva di rimandi, in cui l’elemento vegetale perde gradualmente le proprie sembianze per fondersi con altri oggetti, immagini e figurazioni che emergono sotto forma di libere associazioni. Guanti in lattice, cavalli, sedie, anelli, mollette per capelli: frammenti che interrompono la linearità della visione proiettandoci in realtà surreali e a tratti distopiche.
Come suggerito dal titolo – un riferimento alla sensibilità del gesto pittorico – le opere allestite presso la galleria Renata Fabbri arte contemporanea sembrano mettere in discussione un mondo fondato sulla preminenza della ragione, accogliendo, al suo contrario, tutto ciò che è ignoto, fortuito, escluso. Un atto di gentilezza che ha luogo nel momento in cui infrangiamo la linea che ci separa dal mondo e andiamo incontro ad altre forme di socialità, fatte di cura e ascolto – necessità ormai primarie del nostro vivere quotidiano. In questo modo, il medium pittorico non è per Martinucci mera espressione, ma uno strumento di lotta, a testimonianza di quegli atti mancati che attendono ancora di essere compiuti.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione prodotta dalla galleria Renata Fabbri arte contemporanea con testi di Beatrice Favaretto, Damiano Gullì, Manuela Pacella e una lettera di Andrea Martinucci.
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di presentare Carezze, la seconda personale dell’artista Andrea Martinucci (Roma, 1991) negli spazi espositivi della galleria. In mostra una serie di dipinti realizzati negli ultimi due anni, contraddistinti da scenari intricati e rarefatti, che esprimono la gentilezza e la tenacia del fare pittorico attraverso l’indagine e la ricostruzione del gesto della carezza.
La ricerca dell’artista si esplicita attraverso la creazione di assemblaggi, lacerazioni e sovrapposizioni in grado di attivare architetture immaginifiche e narrazioni trasversali. A distanza di tre anni dal suo ultimo intervento, Martinucci torna in galleria con un corpus di opere realizzate attorno alla figura di un oleandro, pianta seducente e tossica al tempo stesso, che l’artista elegge a metafora del contesto in cui si trova a vivere e operare. Attratto dalla natura ambivalente di questo arbusto, Martinucci mette alla prova la sua pratica pittorica attraverso la trasposizione ossessiva e ostinata delle sue foglie. La ripetizione del medesimo elemento genera sulla superficie pittorica una stratificazione visiva di rimandi, in cui l’elemento vegetale perde gradualmente le proprie sembianze per fondersi con altri oggetti, immagini e figurazioni che emergono sotto forma di libere associazioni. Guanti in lattice, cavalli, sedie, anelli, mollette per capelli: frammenti che interrompono la linearità della visione proiettandoci in realtà surreali e a tratti distopiche.
Come suggerito dal titolo – un riferimento alla sensibilità del gesto pittorico – le opere allestite presso la galleria Renata Fabbri arte contemporanea sembrano mettere in discussione un mondo fondato sulla preminenza della ragione, accogliendo, al suo contrario, tutto ciò che è ignoto, fortuito, escluso. Un atto di gentilezza che ha luogo nel momento in cui infrangiamo la linea che ci separa dal mondo e andiamo incontro ad altre forme di socialità, fatte di cura e ascolto – necessità ormai primarie del nostro vivere quotidiano. In questo modo, il medium pittorico non è per Martinucci mera espressione, ma uno strumento di lotta, a testimonianza di quegli atti mancati che attendono ancora di essere compiuti.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione prodotta dalla galleria Renata Fabbri arte contemporanea con testi di Beatrice Favaretto, Damiano Gullì, Manuela Pacella e una lettera di Andrea Martinucci.
- Andrea Martinucci, Ieri non eri con me, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Finestra, 2021Acrilico e grafite su tela, 111x167x2,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Dialogo con quarta figura, 2022Acrilico, grafite e inchiostro su tela, 15x21x3 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Quattro rovesci nel buio, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Domenica, 2022Acrilico e grafite su tela, 111x167x2,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Tu ridevi io fumavo, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Grattacieli con alberi, 2022Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, L’esistenza minuta, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Noi, 2021Acrilico e grafite su tela, 111x167x2,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Tutti i fiori che mangerò, 2022Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Matrice, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato, 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Era scritto così, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato. 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, A occhi chiusi, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato. 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Nel fiume che si sciacqua, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato. 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Sibille, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato. 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.
- Andrea Martinucci, Giravolte oplà, 2021Acrilico e grafite su tela con cornice in legno sublimato. 48x68x5,5 cm. Foto: Alberto Fanelli.



- Bea Bonafini,
- Andrea Martinucci,
- Serena Vestrucci
14 – 16 Ottobre, 2022
Main Section
Pad. 12 – Booth H7

- T-Yong Chung,
- Andrea Martinucci,
- Florian Roithmayr
11-13 Ottobre, 2019
Pad. 12 – Booth SC7

- Rebecca Ackroyd,
- Sophie Ko,
- Andrea Martinucci
13-15 Ottobre, 2018
Pad. 12 – Booth SC7

- Serena Vestrucci
L’opera Abbronzatissimi (2023) è entrata ufficialmente nella collezione permanente del Museo Santa Maria della Scala a Siena.